Dieci tazze a colazione

Dieci tazze a colazione sono allegria e abbondanza. Sono il sorriso assonnato di ospiti sempre diversi e la buona volontà di chi, al mattino presto, conta le scarpe in corridoio per capire quante persone si presenteranno a tavola. Ma sono anche emergenza, mani tese verso chi ha più bisogno.

Irene ha una famiglia felice, un rapporto speciale con il marito e due figli meravigliosi, eppure qualcosa le manca. Forse è proprio la consapevolezza di essere fortunata a spingerla verso chi non lo è affatto, per provare quanto meno a bilanciare i conti.

Inizia così un percorso di volontariato in una comunità “madre-bambino”, dove scopre la realtà delle famiglie più disastrate: ragazze giovanissime scappate da padri padroni, figli resi problematici dagli abusi e dalla trascuratezza in cui sono cresciuti, tossicodipendenze, ignoranza. È un viaggio doloroso e umanissimo, tra vicende drammatiche e oscure, in cui però riesce ancora a filtrare qualche raggio di speranza: i bambini che nonostante tutto tornano a sorridere, la diffidenza delle mamme che pian piano si scioglie, l’affetto che sboccia.

Irene riesce a coinvolgere anche i componenti della sua famiglia, ognuno dei quali diventa volontario a suo modo, e infine apre la porta della sua casa per accogliere altri tre figli in affidamento, e dare così la possibilità a Malika, la madre naturale, di ricostruire le fila di una vita normale.